Nato nel 1970, Miami Barnaby Whitfield vive e lavora a Brooklyn, New York
Le opere di Barnaby Whitfield sono allo stesso tempo irrimediabilmente romantiche e urgentemente contemporanee, traendo contemporaneamente ispirazione dalla ritrattistica dell’era rococò e dalla pubblicità della moda contemporanea.
Il suo lavoro intreccia senza soluzione di continuità citazioni di vecchi maestri con immagini setacciate spontaneamente da fonti Internet, creando un risultato carico di barzellette interne appartenenti alla nostra psiche del ventunesimo secolo.
I personaggi di Whitfield sono resi con pastelli a gesso o pittura ad olio meravigliosamente morbidi e sognanti, i loro corpi brillano di una luce interna inquietante, ma perversamente rovinati da sfumature malaticce che alludono a lividi, putrefazione, carne soffocante. Qualcosa di minaccioso sembra avere una presa su queste bellezze pastello e gli indizi narrativi sono composti in modo convincente per consentire allo spettatore un accesso parziale, ma la massima suspense.
L’indecifrabilità del simbolismo altamente personale di Whitfield inizia a sgretolarsi mentre affiorano indizi sulle appropriazioni dell’artista, illuminando lo sviluppo del suo personale vocabolario artistico. Ha collocato i suoi personaggi in un bizzarro universo contestuale della sua immaginazione unica e singolare, in cui le donne si gonfiano fuori da spermatozoi sparsi e le leggi del paese sono dettate da un fallocentrismo spudorato.
Una spumeggiante forza vitale color arcobaleno spesso emana da dietro per sollevare la presenza del soggetto, conferendo fisicità al fascino infantile dell’artista per l’amore e l’orrore. All’interno di questo contesto costruito, mette in discussione il suo ruolo di artista contemporaneo, proponendosi a volte come il giullare con un complesso di gelosia. L’eroe e la puttana.
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