Al giorno d’oggi dubitiamo dell’esistenza di quello che chiamavamo uno “stile personale”, anche se non ne abbiamo ancora trovato un sostituto. Buffon diceva: “Lo stile è l’uomo” – si potrebbe anche dire: “l’uomo è lo stile”. Più tardi Eugenio d’Ors assicurò che si trattava di “l’impronta dello spirito sulla forma”. In generale si dice che lo stile rifletta la personalità dell’artista attraverso le forme che usa per esprimersi. Forse Cogollo ha un modo e un metodo più facile da cogliere di quello che si chiama stile nel lavoro di un pittore. (…)
Possiamo vedere che nei dipinti di Heriberto Cogollo regna il silenzio, una sorta di “silenzio visivo” – secondo i concetti di sinestesia, quel fenomeno che consiste nel percepire una sensazione utilizzando un senso diverso da quello che normalmente la produce.
Ciò che da un punto di vista medico può essere considerato una rottura della percezione, deve essere preso artisticamente come mezzo per arricchire il dialogo tra l’opera e il suo spettatore. Questo è ciò che permette di parlare di colori “caldi” o “freddi” o di “sinfonia in blu”.
Gli spazi in cui Cogollo colloca le sue immagini sono silenziosi, calmi ma carichi di un contenuto psicologico che solo la proiezione della mente del pittore poteva produrre. Ed è questo che rispecchia il suo stile.
Link di riferimento:
Sito Ufficiale di Heriberto Cogollo