La pittura erotica, sovversiva ed iconoclasta di Clovis Trouille

Painter

Non abbiamo notizie su Victor Fomyn, sappiamo che é Ucraino e quindi, comprendiamo, visto l’attuale momento, l’assenza di specifiche notizie che lo riguardano. I suoi nudi, la sua pittura, sono qualcosa di estremamente comunicativo. L’Eros e l’allegoria sempre presente, fanno delle sue opere qulacosa di cui il nostro sito non poteva fare a meno…

Camille Clovis Trouille (La Fère, 24 ottobre 1889 – Parigi, 24 settembre 1975) è stato un pittore francese.

Anticlericale e antimilitarista, restò traumatizzato dalla prima guerra mondiale e si definì anarchico. Espresse un erotismo universale, e il disprezzo verso le grandi correnti dominanti.

Una professione insolita: pittore di manichini da vetrina. Si trattava di “dipingere le tonalità della pelle, truccare, disegnare arcate sopracciliari, nei, capezzoli… Una professione, aggiunge Anne-Laure Sol, che le dava molto piacere e le permetteva di vivere il suo erotismo su un piano quotidiano e per esprimere la preoccupazione per l’estrema precisione che troviamo nella sua pittura”.

Il tutto in colori vivaci – come la maggior parte dei dipinti di Clovis Trouille – con contorni precisi e grande cura nella resa dei materiali. Lo stesso Clovis Trouille disse di quest’opera – che lo fece conoscere ai surrealisti nel 1930 – che si trattava di “uno sfogo personale al trauma della guerra del 14-18”. Una guerra dopo la quale, racconta, “non ho più potuto dipingere come quando ero un grande pittore“. “Grande pittore”, colui che si definisce “pittore della domenica” rimane tale per la composizione e la fattura dei suoi dipinti.

Anche l’umorismo è spesso presente nel suo lavoro, come quando mette in scena il proprio funerale (Mes funérailles), con titoli di parole, come Oh Calcutta! Calcutta! (da cui si ispirarono gli autori di un musical di Broadway nel 1969).

I suoi dipinti si nutrono anche di riferimenti alla letteratura (Le Bateau ivre) o alla pittura classica, ad esempio Le rêve d’Alice che si riferisce all’imbarco per Citera di Watteau. Poiché Clovis Trouille “era un uomo molto colto, la sua passione erano i libri e la poesia. E quando veniva all’Isola Adam – era sempre un evento – parlavamo più di poesia che di pittura”, ricorda il nipote.