L’amore per la natura di Mark Cross

Painter

Non abbiamo notizie su Victor Fomyn, sappiamo che é Ucraino e quindi, comprendiamo, visto l’attuale momento, l’assenza di specifiche notizie che lo riguardano. I suoi nudi, la sua pittura, sono qualcosa di estremamente comunicativo. L’Eros e l’allegoria sempre presente, fanno delle sue opere qulacosa di cui il nostro sito non poteva fare a meno…

Nato ad Auckland nel 1955, Mark Cross ha iniziato a fare arte durante la sua adolescenza. All’età di 23 anni si trasferisce con la famiglia nel villaggio della moglie, Liku, sull’isola di Niue ed è proprio durante questi primi anni che si creano solide basi filosofiche e stilistiche per la sua carriera di Artista. C’era disillusione nei confronti della natura orientata alle istituzioni della scena artistica in Nuova Zelanda e l’isolamento ha fornito sia l’ispirazione che la mancanza di distrazione necessarie per sviluppare il suo lavoro in modo individualistico.

Dopo aver raggiunto questo obiettivo, è tornato in Nuova Zelanda nel 1982 per trovare un mercato per il suo lavoro e da allora ha sviluppato una reputazione come uno dei principali artisti realisti del Sud Pacifico.

Cross ora divide il suo tempo tra gli studi a Niue e in Nuova Zelanda e sebbene il lavoro sia molto specifico nei dettagli, il riferimento a questi paesi è limitato all’uso di elementi locali per la creazione di un mondo laterale e senza tempo in cui le sue figure agiscono e mettere in discussione le debolezze dell’umanità ma non cercare mai di offrire risposte.

La prospettiva lineare della storia è stata sostituita da una comprensione ciclica del tempo, una comprensione che l’artista ha raggiunto grazie alla sua vicinanza alla natura mentre si trovava a Niue. Le figure di Cross sono totalmente integrate con il paesaggio e non c’è mai la sensazione che la natura sia dominata dal genere umano. Questa è la base di una filosofia complessa che l’Artista trasferisce nelle sue immagini e nel loro modo etereo e visionario le opere avvertono dei terribili imperativi ecologici che devono affrontare sia una piccola isola che un pianeta.

Mark Cross ha raggiunto attraverso il suo lavoro un’unicità che evita gli orpelli del regionalismo, così spesso associati al realismo, e li sostituisce con una visione del mondo acutamente percettiva. Durante gli anni Novanta, tuttavia, l’artista si è avventurato in altri settori della produzione artistica con l’istituzione di un parco di sculture nella foresta pluviale a est di Niue. Una collaborazione con sua moglie e molti altri artisti, artigiani e musicisti ha visto la creazione di Shrine to Abundance, un’installazione all’interno di un container che ha girato l’Australia, la Nuova Zelanda e più recentemente è andata a Rarotonga. I suoi dipinti, tuttavia, sono il suo obiettivo principale e si trovano in molte collezioni private e aziendali in Australasia, America ed Europa.